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Elementi per un progetto di WebTv della comunità Universitaria Federico II a Napoli

di Michele Mezza e Rocco Pellegrini

La web Tv è un sistema di comunicazione many to many (da tanti a tanti), che sovverte e riconfigura la filosofia e la meccanica della TV tradizionale. In particolare, si tratta di un sistema cognitivo basato sul browsing, ossia sulla navigazione individuale e motivazionale e non sul broadcasting, ossia la trasmissione top down di un contenuto che come dice Castells "cerca di assestarsi sulla linea di minor resistenza psicologica media della massa di riferimento".

Queste differenze assumono una rilevanza ancora maggiore se l'ambiente di sviluppo del progetto è una comunità universitaria, ossia un soggetto collettivo reciprocamente connesso, e che basa la propria vita sullo scambio di simboli ed informazioni.

Ancora più complesso si presenta il tema se si considera che la materia e l'oggetto, ossia le forme e le soluzioni per ottimizzare un servizio di web Tv, sono quanto mai instabili e continuamente in progressione per un processo di innovazione tecnologico ma soprattutto per un vorticoso fenomeno di continua trasformazione della domanda e dei comportamenti degli utenti.

Il primo nodo che si propone per una ricerca sulle modalità di realizzazione riguarda la mission del servizio. Secondo le esperienze e le più note tipologie di implementazione di webTv in Università i principali indirizzi appaiono i seguenti: informazione, formazione, identità.

Sono tre dimensioni che ovviamente tendono ad intrecciarsi ma una delle tre deve apparire come dominante per definire con chiarezza il migliore approccio:

Informazione: in questo caso la logica è quella del videocitofono, ossia usare il linguaggio della Tv per rendere più coesa e compatta la comunità universitaria alzando il livello della consapevolezza comune e della condivisione delle informazioni di servizio: prevale la fonte delle notizie.

Una infrastruttura vocata prioritariamente ad integrare ed innovare il linguaggio formativo, previleggiando il supporto all'attività didattica e di ricerca: prevale la fonte del sapere riconosciuto.

In questo caso il termine identità è sinonimo di visibilità e marketing. La web Tv diventa uno strumento per valorizzare e rappresentare le caratteristiche ed il pregio della comunità, proiettando i contenuti ed il servizio all'esterno del perimetro di riferimento: prevale il sermento professionalizzante.

In questi ultimi tempi si sta facendo largo, soprattutto nelle esperienze estere e in particolare americane, una quarta dimensione: Il media linguaggio, ossia una formula che affida alla web TV la responsabilità di valorizzare il linguaggio prevalente che viene adottato nella comunità, agendo contemporaneamente come palestra interna e grande laboratorio vetrina per mostrare i picchi della propria ricerca. In questa direzione la Web Tv diventa prevalentemente un'infrastruttura di condivisione e di trasmissione delle ricerca, una vetrina ed uno strumento per trasmettere questi contenuti in forma di eLearning o di Lerning by doing.

Quest'ultimo modello è raccomandato anche dall'accelerazione dei processi di trasformazione dei modelli tradizionali, oltre che dall'incombere di nuove soluzioni che stanno rimodulando completamente anche le soluzioni più leggere e sostenibili fino ad ora adottate.

Dal punto di vista tecnologico, l'affacciarsi sulla scena di soluzioni tipo MeerKat e Periscope, l'articolo sul tema di Wired, così come abbiamo discusso nel gruppo Wb Tv di Culture digitali cambia sostanzialmente lo scenario.

Lo smartphone diventa una dotazione professionale non solo per riprendere e montare, come era da tempo, ma ormai per andare in onda direttamente in streaming. Dall'altro versante, come infrastruttura stabile per aggregare contenuti ed opinioni l'ambiente di Google+, specificatamente la soluzione delle cerchie in video conferenza hangouts ci consente di allestire direttamente su rete, in chiave del tutto virtuali, studi di trasmissioni capaci di ospitare contemporaneamente fino a dieci persone che discutono permettendo al tempo stesso di essere visibili a tutti.

Le soluzioni sono assolutamente sostenibili e modellabili. Il punto torna ad essere la mission, e di conseguenza il linguaggio. Il vero elemento su cui confrontarci e ragionare in termini di sistema, per proporre all'intera comunità universitaria di condividere una ricerca e una elaborazione riguarda proprio la base del linguaggio: testo o video?

Siamo ormai non lontani da un bivio in cui si pone in discussione la forma più condivisa di comunicazione cognitiva, quale è la scrittura.

I dati ci dicono che oggi solo su Facebook ogni giorno vengono visti 3 miliardi di video al giorno. Il 65 % sono scaricati da smartphone. La combinazione fra linguaggio audiovisivo e terminali mobili innesta una mediamorfosi che non può non essere materia di riflessione in una comunità didattica. Sopratutto se si deve allestire un sistema audiovisivo che deve essere fruito prevalentemente da giovani.

Conclusione:

Crediamo che si debba usare il progetto per accellerare la riflessione che già pervade la Federico II: quali siano oggi i codici comunicativi e formativi che caratterizzano una comunità del sapere?

In questo contesto l'idea di web Tv potrebbe essere tarata proprio sui nodi di questa discussione:

Nuovo valore del paradigma audiovisivo nella trasmissione del sapere.

L'informazione come linguaggio della formazione.

La condivisione come nuova dimensione della ricerca e dell'approfondimento.

Gli strumenti seguono, come l'intendenza napoleonica: Google+ hangouts, Periscope e Meerkat ci consentono di legare e attualizzare il corredo di bassa frequenza che stiamo acquistando, creando un originale sistema di produzione, editing, post produzione e messa in onda distribuito.

Al centro di questo nodo c'è la riflessione sulla transizione dalla scrittura all'immagine come codice comunicativo e come nuovo format del sapere.



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